Powered By Blogger

giovedì 23 marzo 2017

I CUORI PIU' SANI DEL PIANETA SI TROVANO IN AMAZZONIA! IN UNA TRIBU' LOCALE.

Fonte dati:  National Institutes of Health U.S. National Library of Medicine

Studiosi si sono imbattuti in tempi recentissimi in una strana situazione, una tribù primitiva in Amazzonia sembra avere il miglior stato di salute, per quanto riguarda il cuore, del pianeta!
La popolazione Tsimane in Bolivia ha una vita semplice e attiva, lavorando nelle fattorie e si procura il cibo ancora con il metodo della caccia e della pesca, secondo il Dr Gregory Thomas, Medical director del Memorial Care Heart & Vascular Institute presso Long Beach Memorial, in California.
Grazie al loro stile di vita unico, la maggior parte della popolazione presenta arterie pulite senza placche di colesterolo che sono la causa principale di attacchi cardiaci ed infarti nella popolazione occidentale.
"abbiamo scoperto che con il loro stile di vita, l'85% della popolazione vive l'intera vita senza arterosclerosi!, in pratica mantengono la fisiologia di un ventenne .... sano!"

Presentano inoltre valori inferiori per battito cardiaco, pressione sanguigna, colesterolo, e glucosio sanguigno rispetto alla popolazione occidentale.

QUALI SONO LE CAUSE DI QUESTO STATO DI SALUTE?

La principale causa deriva proprio dal loro stile di vita, lavorano nelle fattorie il giorno, gli uomini cacciano il  cibo o vanno a pesca, rimangono quindi attivi tutto il giorno 6-7 ore di seguito per una media di :

  1. 17000 passi al giorno gli uomini
  2. 16000 passi al giorno le donne

Consumano inoltre  alimenti estremamente freschi, a basso apporto di grassi, in particolare i 3/4 degli alimenti sono carboidrati non processati, o carni megre come

  1. Riso
  2. Granoturco
  3. Banana verde
  4. Noci
  5. Frutta
  6. Carni magre
  7. Pesce

I soggetti raramente fumano, portando al loro stato di vita una caratteristica di prevenzione da questo stato di malattia!
Le condizioni igieniche sono comunque limitate, sono infatti presenti parassiti intestinali quali  anchilostoma, ascaride, giardia, che ne mantengono uno stato di infiammazione perenne senza apparentemente influenzarne lo stato di salute per quanto riguarda le arterie!
I fattori considerati non vengono influenzati in questo caso da caratteristiche genetiche particolari, ponendo le basi su considerazioni riguardanti la necessità di valutare attentamente i fattori preventivi che tale scoperta evidenzia.

Note Autore (Dr Giorgio Gori):

Tali fattori protettivi sono sempre più evidenziati dalla comunità scientifica occidentale:

  • Stile di vita sano e attivo
  • Alimenti freschi 
  • Ampia varietà  e turn-over degli alimenti
  • Ampio consumo di cereali integrali e verdura e frutta

Quindi alla fine non è stata di nuovo scoperta l'America!...... 

Sono state, come se non ce ne fosse ancora bisogno... confermate le teorie che oramai sono chiare e lampanti.... ma anche sempre meno applicabili nella popolazione occidentale moderna.

Il problema, nella vita reale che si evince è che:


  • Abbiamo sempre meno tempo da dedicare a noi
  • La qualità degli alimenti moderni è molto sporcata da un eccesso di trattamenti fito-chimici allo scopo di aumentare la produzione; ricordando comunque che sono necessari trattamenti per mantenere  le qualità chimico -fisiche e biologiche degli alimenti.
  • Abbiamo comunque un eccesso di disponibilità alimentare di varia qualità

Buona salute a tutti!
Dr Giorgio Gori
Personal Nutrition Trainer







martedì 14 marzo 2017

LE DIETE A BASSO CONTENUTO DI GLUTINE SONO VERAMENTE SANE?

Fonte dati American Heart Association Meeting Report Presentation 11 

L'abitudine di mangiare alimenti contenenti glutine può essere associata con una ridotta probabilità di sviluppare il Diabete tipo 2, secondo recenti ricerche dell'American Heart Association’s Epidemiology and Prevention / Lifestyle and Cardiometabolic Health 2017 Scientific Sessions.
Glutine e proteine del frumento, riso e orzo, contenuti nei prodotti da forno hanno lo scopo di fornire elasticità all'impasto per prepararlo alla panificazione e ne caratterizzano la texture.
Una piccola percentuale della popolazione non tollera il glutine a causa della malattia chiamata Celiachia o della sensibilità al glutine, però la dieta priva di glutine è diventata popolare in tempi recenti anche tra la popolazione che non presenta i sintomi della malattia, anche in mancanza di evidenze che tale dieta possa produrre benefici per quanto riguarda la salute.
Geng Zong, Ph.D., ricercatore presso  Department of Nutrition at Harvard University’s T.H. Chan School of Public Health in Boston ha affermato:"Abbiamo voluto determinare l'influenza del consumo di glutine su soggetti senza particolari problematiche nei confronti di questa proteina".

Gli alimenti privi di glutine presentano un minor contenuto di fibra ed altri micronutrienti, risultano quindi meno nutrienti e costano di più, soggetti senza la malattia celiaca dovrebbero riconsiderare la loro avversione verso tale proteina a scopo preventivo, specialmente a causa di una correlazione tra Diabete e non consumo di alimenti con glutine!

Nello studio osservazionale durato 30 anni, effettuato dal ricercatore nei confronti di soggetti con consumo di glutine inferiore ai 12 g/die e soggetti di controllo con consumo regolare, hanno evidenziato un minor rischio di sviluppare Diabete tipo 2 per i soggetti che consumavano glutine. Soggetti che consumavano meno glutine consumavano anche meno fibre da cereali, importante fattore protettivo nei confronti del Diabete di tipo 2.

I soggetti (ricordiamo sani senza Celiachia) con il percentile di consumo del 20% superiore  di glutine, presentavano il 13% in meno di rischio di sviluppare il diabete tipo 2 rispetto a soggetti che non consumavano glutine (meno di 4 g/die)!

Sono stati analizzati i dati di consumo di glutine di 199794 soggetti partecipanti a tre importanti studi in un periodo che va dal 1984-1990 e dal 2010-2013:

  1. 69,276 from the Nurses’ Health Study (NHS), 
  2. 88,610 from the Nurses’ Health Study II (NHSII) 
  3. 41,908 from the Health Professionals Follow-up Study (HPFS) 

In totale sono stati evidenziati 15947 casi di diabete tipo 2.

Buona salute a tutti!
Dr Giorgio Gori
Personal Nutrition Trainer

giovedì 2 marzo 2017

COENZIMA Q10 COSA E' E A CHE COSA SERVE?

Fonte dati: NIH  U.S. National Library of Medicine 
Il Coenzima Q10 è un antiossidante necessario per le cellule per il loro corretto funzionamento; si trova nelle piante, batteri,  animali, e negli esseri umani. Viene utilizzato come fonte di energia per la crescita ed è abbondante nel cuore, reni e nel pancreas e diminuisce con l'avanzare dell'età.
Diverse malattie anche di origine genetica sono associate a bassi livelli di Coenzima Q10.

Utilizzare il Coenzima Q10 come integratore può aiutare alcuni pazienti con disfunzioni cardio-vascolari, alcuni studi dimostrano che un utilizzo in caso di fenomeni di reazione avversa a farmaci quali debolezza muscolare oppure disordini riproduttivi o cancro, possono beneficiare di tale integrazione, vediamo in particolare:

PROBLEMI CARDIACI

  • L'integrazione con Coenzima Q10 in casi di attacco cardiaco può portare a miglioramenti, una recente revisione del 2013 degli articoli presenti in letteratura ha dimostrato una effettiva efficacia  del Coenzima Q10 sulle funzioni cardiache.
  • Associare il Coenzima Q10 con nutrienti ad alto tasso di potere antiossidante porta ad un più veloce recupero postoperatorio in caso di bypass e chirurgia alle valvole cardiache.
  • In caso di pazienti con elevata pressione sanguigna la supplementazione può aiutarne il controllo, i dati però sono aggiornati solo al 2009, non è però efficace in caso di pazienti con Sindrome Metabolica.


DEBOLEZZA MUSCOLARE DA USO DI STATINE
Le informazioni sono contrastanti, dati meno recenti fino al 2010 associano un miglioramento, nei casi di miopatia (debolezza muscolare) alcune volte associato all'uso di statine, se i soggetti venivano supplementati con Coenzima Q10. Una recente ricerca su 76 pazienti del 2012 non indica invece un miglioramento significativo.

PROBLEMI DI CONCEPIMENTO
Ci sono evidenze che il Coenzima Q10 migliora la qualità del seme e della conta spermatica negli uomini non fertili, secondo dati aggiornati al 2010, anche se non sono comunque noti gli stati di interazione con le capacità riproduttive.

EFFETTI COLLATERALI
Non vengono riportati in letteratura effetti collaterali seri associati all'integrazione di Coenzima Q10.
Alcuni effetti collaterali che possono sopraggiungere possono essere:

  • Insonnia
  • Rash cutanei
  • Nausea
  • Dolori addominali
  • Sensibilizzazione alla luce
  • Irritabilità
  • Mal di testa
  • Fatica
  • capogiri


Non dovrebbe essere utilizzato in gravidanza o allattamento.
Potrebbe interagire con la Warfarina (coumadin) ed anticoagulanti, rendendoli meno efficaci.

Buona Salute a tutti!
Dr Giorgio Gori
Personal Nutrition trainer